A Natale si diventa buoni. Anche il
cattivo diventa buono. Il cattivo che ha un cuore di pietra. Ed il buono
diventa più buono con il rischio di superare il limite della bontà e di
diventare cattivo.
A forza di essere troppo buono, i
cattivi non buoni approfittano della bontà del buono. E lui, il buono non
cattivo, diventa cattivo per difendersi dal buono, esce le unghia e si difende
con la cattiveria necessaria per non soccombere all’antica legge di natura.
Ma il buono può diventare cattivo
di fronte al cattivo che non vuole diventare buono. Il buono arriva pure ad
arrabbiarsi: “Ma perché non capisci che è importante essere buoni, fare del
bene, essere solidali, dare agli altri tutto quello che hai?”.
Se il buono ha in mano il potere,
qualsiasi tipo di potere, può diventare pure violento, con la forza della bontà
può costringere il cattivo a diventare buono, ad essere altruista, a dare tutti
i propri risparmi a lui, al buono, che poi penserà come distribuire le
ricchezze al popolo bisognoso. La bontà d’animo è una delle forze più potenti
della natura. Ma quando la bontà diventa cattiveria, porta i cattivi ad essere
più cattivi e a utilizzare il proprio cuore di pietra come pietra, sempre per
l’antica legge di natura.
Buon Natale a tutti, ai buoni
buoni, ai buoni cattivi, ai cattivi cattivi e ai cattivi buoni.
Che la pura bontà ci conquisti con
naturalezza, che l’altruismo sia sincero, che il sentimento di amicizia ci invada e ci persuada, che la cattiveria scompaia dalla
faccia della terra e dell’altro lato della medaglia.