
È l’opera primigenia da cui William Shakespeare ha copiato a piene mani per scrivere il meno noto “Romeo e Giulietta”. La differenza tra l'opera shakesperiana e quella moncadiana è che la prima fa piangere mentre la seconda fa ridere. La prima è tragedia, la seconda diventa traggedia nell'accezione sicula del termine.
"Romeo e Crocetta" ha debuttato con enorme successo il 31 maggio 2012 nel teatro dell'Ipia "Fermi" di Agrigento.
Con la traggedia di Raimondo Moncada, la tormentata e
sanguinosa storia d'amore ritorna alle sue vere origini, quelle siculo-siciliane.
Due
giovani ragazzi si incontrano, si piacciono, si desiderano, si dichiarano, si
fidanzano, sono quasi sul punto di convolare a nozze quando un’improvvisa faida
tra le famigghie, i Lenticchia e i Caponata, fa saltare i piani amorosi. A
causare il conflitto è un efferato omicidio di chiaro stampo mafioso.
La
più incaniata di tutti è Zia Cammela, matre di Romeo Lenticchia. Zia Cammela progetta
di vendicarsi dell’affronto prendendo a muzzicuna la futura nuora Crocetta. Intervengono
amici, amici degli amici e amici degli amici degli amici. Si vedono Otello,
Amleto. Si assiste al prodigio di Magabet. Si cerca in tutti i modi di ricomporre
la frattura tra i due clan per consentire ai due spasimanti di coronare il loro
sogno e di finirla con i continui e rumorosi sospiri d’amore.